La presenza della mela Honeycrisp è, nei supermercati d’ Europa, sempre più frequente. Sviluppata in Minnesota per arricchire il repertorio delle mele adatte ai climi freddi, ha raccolto un successo crescente negli USA, dove figura tra le 10 mele più vendute, e ricordiamo che in quella nazione vengono prodotte circa 7000 diverse varietà di mele.
Giudicata brutta ai suoi esordi, in quanto dotata di una buccia giallo-verde chiaro e in gran parte ricoperta di sfumature rosso-arancio e una decisa componente rosa, quando viene coltivata in buona luce solare, in quei tempi dominavano il mercato le mele di colore uniforme, vivo e brillante pur se il sapore non era eccezionale.
Honeycrisp, licenziata ufficialmente nel 1991 dall’Università del Minnesota, si è distinta per la sua freschezza, la succosità e la polpa fondente. Da un suo incrocio con la Enterprise è derivata la Cosmic Crisp, altra varietà di club, che ha fatto il suo debutto anche in Italia. Insomma, Honeycrisp, è una mela “moderna”, sviluppata a partire dal 1967 dai ricercatori della Agricultural Experiment Station dell’Università del Minnesota, proprietaria del brevetto e la prima Honeycrisp venne commercializzata nel 1992.
Secondo le informazioni rilasciate dai ricercatori, Honeycrisp discenderebbe dalla Keepsake: un’altra varietà dell’Università del Minnesota. Di dimensioni medio-grandi, la sua polpa è bianca, con un vago sapore di pera, croccante e più leggera e meno compatta di altre mele, come vogliono le tendenze attuali. Il sapore è dolce (13° Brix) con pochissime traccea di acidità 7.0 e PH 3.
Loris Tirelli
Socio della società di ricerca Amagi, ha conseguito una laurea in Scienze Politiche alla Cattolica di Milano e una laurea magistrale in Marketing, Consumi e Distribuzione Commerciale presso lo Iulm di Milano.