Non è quella che cade dal cielo, ma quella sapientemente estratta attraverso incisioni sulla corteccia dal frassino orniello (Fraxinus ornus) una pianta della famiglia delle Oleaceae, comunissima in tutta la penisola, dalla fascia prealpina del Carso, fino alla Sicilia.
Una tecnica ancestrale che sono rimasti in pochissimi a saper praticare.
La manna è un prodotto tipico siciliano e, in particolare, della provincia di Palermo. Un prodotto che il Ministero delle Politiche Agricole e Forestali ha classificato come PAT (prodotto agroalimentare tradizionale) e, in effetti,
la tradizione di cavare la linfa del frassino è ultrasecolare.
La si fa risalire alla dominazione araba fra il IX e XI secolo d.C.
Fino ai primi del ‘900 la coltivazione del frassino ornello è stata particolarmente diffusa sulle Madonie poi, nel tempo, si è sempre più assottigliato il numero delle aziende che si occupano della raccolta della manna e della sua trasformazione nonostante il prezzo al chilo difficilmente scenda sotto i 150/200,00 euro e sembri quindi remunerativo.
Il problema della diffusione limitata della manna è la poca conoscenza del prodotto (un dolcificante naturale a basso contenuto calorico e con leggero effetto lassativo) e il suo limitato utilizzo come alimento salutistico invece che come ingrediente per la gastronomia.
Il Consorzio Manna Madonita con sede a Castelbuono vende online oltre ai cannoli di manna naturale (Presidio Slow Food) anche nuove proposte in ambito cosmetico come saponi e creme per le mani.
L’azienda agricola e agriturismo La Manna di Zabbra raccoglie e confeziona la manna in modo naturale, senza trattamenti, né conservanti e la vende in formato cannoli, oppure drogheria (sminuzzata).