Tempo di gloriosi giubilei, riti celebrativi, anniversari e commemorazioni non poteva mancare una celebrazione per il formaggio e per una delle primissime industrie casearie italiane, la Egidio Galbani fondata nel 1882.
Il caseificio Galbani (dal 2006 parte del gruppo francese Lactalis) ha aperto la strada al formaggio industriale, ossia prodotto in modo standardizzato secondo livelli di qualità predefiniti, in pezzature con peso certo, garantiti da un marchio.
Nell’allora nascente epoca dei consumi si trattò di una vera rivoluzione.
Nelle ultime due decadi del 1800, nell’Italia post risorgimentale l’industria si andava organizzando in tutti i settori. Oggi ci sarebbe da dedicare più attenzione a quell’epoca pionieristica giacché molte aziende fondate in quel periodo sono ancora attive oggi, ma soprattutto l’industria alimentare meriterebbe più studi dedicati giacché il gusto e lo stile delle eccellenze gastronomiche è stato forgiato allora.
Galbani ha compiuto non solo il passaggio dalla lavorazione artigianale a quella industriale di una materia prima nobile come il latte, ma ha trasformato gesti, tempi e metodi in quella che è diventata industria, ossia produzione stabile, standardizzata, efficiente.
Il prodotto emblematico è il Bel Paese che nasce nel 1906 e viene così denominato facendo riferimento al libro dell’abate Antonio Stoppani, pubblicato nel 1876, dal titolo “Il Bel Paese. Conversazioni sulle bellezze naturali la geologia e la geografia fisica d’Italia”.
È proprio il ritratto dell’abate e la carta geografica d’Italia, su fondo verde, che caratterizzano il packaging delle prime confezioni (e saranno poi rielaborati nel tempo). Elementi che resteranno nella memoria di generazioni di consumatori e ancora oggi richiamano immediatamente, con grande forza evocativa, il formaggio del Bel Paese, a cui nel 1956 si aggiunse il claim “Galbani vuol dire fiducia“.
Una delle successive rielaborazioni dell’immagine originale con la carta geografica su sfondo verde
Peccato che per celebrare l’anniversario di una così grande riuscita imprenditoriale, che ha profondamente inciso sulla storia nazionale dei consumi (ma di successo è stato anche l’export) si sia scelto di far realizzare una installazione effimera, visibile solo per una manciata di giorni nel Bistrot del Mudec in via Tortona 56. Sic transit gloria mundi.
Una delle successive rielaborazioni dell’immagine originale con la carta geografica su sfondo verde