Lavazza lancia sul mercato statunitense il suo cold brew coffee. Si tratta di un caffè infuso (in inglese “brew”) ottenuto appunto tramite il processo di infusione con acqua fredda.
Nella preparazione del “cold brew coffee”, l’acqua ghiacciata viene fatta percolare goccia a goccia su di un filtro che contiene il caffè macinato. Questo lungo processo ha il vantaggio di preservare le molecole aromatiche che si perdono a caldo e la struttura organolettica.
Il risultato è una bevanda limpida, più morbida e dolce, anche se meno sviluppata del caffè ottenuto a caldo e raffreddato.
Questa nuova referenza di Lavazza viene venduto in lattine ed è disponibile in diversi gusti: Cappuccino, Double Shot, Nitro e Classic.
Naturalmente l’apporto calorico varia a seconda del tipo di cold brew coffee scelto dal cliente. Si va dalle 5 calorie fino ad arrivare alle 70 calorie.
Il formato per lattina non è sempre uguale: il Nitro Cold Brew, a tostatura media e con il 100% di Arabica, viene venduto in una lattina da 207 ml mentre Double Shot, con tostatura scura, in lattine da 237 ml.
Questo caffè freddo ha la certificazione Usda e anche quella che assicura il rispetto ambientale (rainforest alliance).
Loris Tirelli
Socio della società di ricerca Amagi, ha conseguito una laurea in Scienze Politiche alla Cattolica di Milano e una laurea magistrale in Marketing, Consumi e Distribuzione Commerciale presso lo Iulm di Milano.