Dallo zenzero, al matcha, alla spirulina; cresce la voglia degli italiani per i cosiddetti superfood, i cui consumi sono aumentati nel 2021 del 3,5%. Lo registra l’Osservatorio Immagino di GS1 Italy, che monitora i fenomeni di consumo nella gdo incrociando le informazioni sulle etichette e i dati di NielsenIQ sulle vendite.
In supermercati e ipermercati sono oltre 6.000 le referenze che evidenziano la presenza di ingredienti benefici. L’avena è uno di questi. Ne parliamo con Caterina Racca, co-founder di Heaven, brand che si è specializzato esclusivamente nei sostituti del latte a base di questo cereale.
Perché avete scelto l’avena?
Molti conoscono l’avena soprattutto come energizzante per tutto l’arco della giornata, a differenza per esempio della caffeina che ha solo dei “picchi” energetici. Inoltre è un prodotto ricco di fibre e per questo dona quel senso di sazietà che aiuta nel mantenimento di un’alimentazione leggera. Le stesse fibre poi favoriscono molto la digestione. L’avena è ritenuta un superfood perché è fonte di betaglucani, fibre solubili che aiutano a tenere sotto controllo il colesterolo totale. Questi sono solo esempi perché la lista dei benefici sull’organismo è veramente lunga.
E da qui l’idea di creare Heaven, il cui nome sembra alludere al grado più alto del benessere.
L’idea imprenditoriale di Heaven è nata da un’intuizione. Noi tutti abbiamo ogni giorno la possibilità di fare scelte positive sia nella vita sia nell’alimentazione. Durante viaggi ed esperienze di lavoro all’estero, ci siamo appassionati di questo superfood, un cereale che, oltre ad avere benefici sulla salute, ha una caratteristica fondamentale per gli italiani: un sapore squisito, delicato e naturale, se viene prodotto correttamente. Inoltre, rispetto ad altri ingredienti disponibili utilizzati per le alternative a base vegetale, l’avena è riconosciuta come uno degli ingredienti più sostenibili e rispettosi dell’ambiente. Abbiamo voluto trasmettere questi valori positivi anche attraverso il logo sviluppato e ideato insieme a Pearlfisher: un uccellino azzurro, portatore di felicità come nell’opera omonima di Maurice Maeterlinck (poeta, commediografo e saggista).
In fondo l’alimentazione è correlata alla felicità.
Infatti, e grazie alla qualità della materia prima di Heaven puntiamo al benessere fisico, alla salute ma anche alla salvaguardia del pianeta. Il tema dell’ecosostenibilità è una priorità anche nel mondo dell’alimentazione e, tra le bevande “plant based”, l’avena è tra gli ingredienti più sostenibili. Gli studi scientifici sono numerosi. La produzione di avena non prosciuga le riserve idriche e l’uso del suolo e non provoca la deforestazione nei paesi in via di sviluppo. E’ preziosa per i sistemi di rotazione delle aziende agricole, proprio grazie alla sua capacità di migliorare l’agrobiodiversità e di interrompere i cicli dei parassiti a beneficio del suolo e riducendo al minimo la necessità di fertilizzanti azotati.
Qual è il target di queste bevande?
Il nostro cliente è attento al benessere e desideroso di sperimentare prodotti nuovi. È anche molto esigente: non si accontenta di una bevanda qualunque e predilige prodotti di alta qualità che non scendono a compromessi con il gusto. Per lui abbiamo ideato un packaging molto raffinato ma anche simbolico: la trasparenza della bottiglia esprime l’impegno e il rispetto dei nostri valori. Gli studi condotti mostrano che il consumatore delle nostre bevande, già dalla prima colazione, comincia ad abbracciare il concetto di benessere, favorendo un approccio propositivo durante tutta la giornata.
Cosa hanno i vostri prodotti di speciale?
Innanzitutto sono figli della nostra grande competenza, conoscenza e passione per un domani migliore attraverso l’incognita dell’innovazione e degli sviluppi incentrati sull’avena. In media, i nostri prodotti hanno una percentuale di avena più alta, e si concentrano su occasioni innovative come la colazione, la merenda e molte altre a venire. E soprattutto sono gli unici che si trovano nel banco frigo.
Sarà una moda o una tendenza di lungo periodo?
Ritengo che si tratti di una tendenza di lungo periodo. E’ sicuramente destinata a rimanere, e anzi – a crescere, dato che molti consumatori e giovani generazioni stanno promuovendo un modo di mangiare più flexitariano, mettendo in discussione le abitudini che tutti noi abbiamo e apprezzando l’impatto più positivo che ognuno di noi può avere scegliendo cibo che non è solo gustoso e buono per noi ma anche fondamentale per l’ambiente. Il mercato dei prodotti vegetali è infatti in crescita e, allo stesso tempo, diminuisce gradualmente quello dei latticini e dei prodotti di derivazione animale. Noi abbiamo intercettato un trend che è nato e si sta ingigantendo. Ovviamente, non è detto che una moda si trasformi, per forza, in una “conversione totale”. Possono esserci consumatori che scelgono di alternare prodotti di origine animale a prodotti vegetali, chiaramente plant-based. La conversione avviene naturalmente se c’è un prerequisito: il gusto. Questo cambiamento è possibile se l’alternativa soddisfa il piacere del palato. E per Heaven è fondamentale perché non vogliamo scendere a compromessi con il sapore che contraddistingue i nostri prodotti. Infatti, Heaven Barista ha già vinto un premio sia per la qualità sia per il gusto, ovvero il “Superior Taste Award” che certifica la nostra leadership nella categoria e dimostra che il nostro è un prodotto naturale che non sacrifica il sapore. La nostra linea “Breakfast”, arricchita con cannella e aroma naturale di miele, ha già conquistato molti clienti. Potrei dire che questo prodotto è così buono che crea una vera e propria dipendenza!
Quali sono i vostri obiettivi aziendali nel lungo periodo?
Sicuramente vogliamo crescere a livello distributivo. Oggi siamo presenti presso alcune importanti insegne, come Carrefour, Conad, Coop, Il Viaggiator Goloso, Unes, Eataly. Ogni anno sviluppiamo nuove ricette e nuovi prodotti. Quest’anno abbiamo lanciato “-Heaven Merenda-”, con cacao senza zuccheri aggiunti, l’unica bevanda fresca a base di avena da banco frigo con queste caratteristiche.
Qual è l’effetto dell’aumento dei costi delle materie prime?
I costi delle materie prime sono aumentati a livello globale. È un incremento che assorbiamo senza riversarlo sui consumatori proprio perché vogliamo garantire qualità lungo tutta la catena di produzione, senza dimenticarci della felicità e del benessere dei nostri clienti che includono i nostri prodotti nel loro stile di vita.
Esistono delle barriere che limitano l’ingresso di potenziali competitor all’interno del vostro segmento di mercato?
Le barriere di ingresso per i nuovi brand sono forti. Possiamo sicuramente dire che ci siamo inseriti in un mercato già presidiato, quello delle bevande vegetali. In alcune insegne le barriere all’ingresso sono più alte rispetto ad altre. Tuttavia, la natura di questi ostacoli può anche aggiungere valore e differenziazione. La nostra materia prima, l’avena, essendo ricca di fibre, richiede processi molto difficili e ottenere delle bevande di qualità è estremamente complesso: la tecnologia richiesta è ancora difficile da imitare e spesso i competitor non hanno gli strumenti più moderni per produrre le bevande all’avena in modo ottimale. Proprio per questo, a volte le barriere sono create dai consumatori rimasti delusi da altri prodotti vegetali..
https://www.heavenanewday.com/
Loris Tirelli
Socio della società di ricerca Amagi, ha conseguito una laurea in Scienze Politiche alla Cattolica di Milano e una laurea magistrale in Marketing, Consumi e Distribuzione Commerciale presso lo Iulm di Milano.