Shrinkflation : Ipocrisia ad ogni ripiano, Carrefour lancia l’onfensiva anti-shrinkflation

Avatar photo redazione11 Settembre 2023

Olivier Dauvers afferma che  “LA” parola del momento è: Shrinkflation. Il processo, che consiste nel restringere i formati (“to shrink” in inglese) per aumentare i prezzi al litro o al chilo, è stato quindi utilizzato da alcuni marchi stellari. Il prisma (distorsivo) dei media e dei social network ha fatto il resto…

Ospite di C (France 5), il boss di Carrefour Alexandre Bompard ha avuto parole abbastanza dure per qualificare la shrinkflation: “È una pratica inaccettabile quando c’è l’iperinflazione sofferta dai francesi“, ha denunciato, avvolto in un abito da cavaliere bianco, che si potrebbe pensare preso in prestito da Michel-Édouard Leclerc. Una settimana prima, Intermarché aveva attaccato pubblicamente Findus, accusandola di aver alleggerito le sue scatole di patate  pronte all’uso di 10 grammi (modificando il gencod) e aumentando il prezzo del 50%. Nel frattempo, BFM aveva rivelato che 122 grandi marchi erano attualmente colpevoli di shrinkflation, imponendo di fatto l’argomento nel dibattito pubblico.

In pochi giorni, ecco gli industriali (già sospettati di riottosità nella rinegoziazione dei loro prezzi) essere semplicemente accusati di truffa. L’opportunità era troppo ghiotta… Per i marchi, di restituire la patata bollente ai loro fornitori. Per i politici, di cogliere un argomento facile da capire dal pubblico. E per i giornalisti di scrivere a profuzione. Ecco come la shrinkflation è diventata “LA” parola della settimana.

Nessuno dei pubblici ministeri sui set televisivi è esente da colpe. Né i marchi, né le politiche né … i media!

Dietro questa parola, un’incredibile insieme di ipocriti. In primo luogo, perché la pratica è molto più antica di quanto scoperto, ovvero dalla liberalizzazione dei pesi dei prodotti alimentari nel 2007! Poi (e soprattutto), perché nessuno dei pubblici ministeri sui televisori è esente da colpe. Le prove? Fino ad allora, hanno sempre accettato sui loro scaffali le turpititudini che denunciano oggi. Probabilmente perché i budget dei referenziamenti hanno aiutato a guardare altrove. Ancor meglio, perché a volte hanno accompagnato i produttori verso le loro marche da distributore. Prendete Carrefour (precisamente): il suo succo di pompelmo fresco… 90 cl (e non 1 litro come la versione “ambient”). Semplicemente perché Tropicana ha ridotto le dimensioni delle sue bottiglie vendute nella sezione fresca nel 2019 e, a proposito, ha creato un nuovo standard che Carrefour ha adottato! In breve…

Politici? Mai essere da meno nell’indignarsi. Dimenticandosi però che non c’è nulla di illegale in tutto ciò. E che l’idea stessa di una legge che regoli l‘esposizione dei prezzi è aggirabile in un istante. Basti pensare che les envolées à la douce”, i voli pindarici di Bruno Le Maire (ministro francese) dal dolce sapore populista sul suo feed X (ex-Twitter) hanno un valore relativo. In breve (bis).

Per quanto riguarda i media, lasciate che sbizzariscano perché l’impaginazione dei giornali è fluttuante (e in forte calo in estate) mentre il prezzo di vendita non lo è (ma in calo). In breve (ter). Benvenuti al Ballo degli Ipocriti! C’è affollamento in pista…

Vedi anche l’articolo di Loris Tirelli del 27/01/2022

Shrinkflation, la “sgrammatura” allontana i consumatori

 

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