Le bacche della rosa canina e i petali della rosa damascena ci fanno riscoprire le proprietà nutrizionali e le esperienze organolettiche di un fiore usato in cucina fin dall’antichità, ma poi divenuto solo un ornamento dei giardini. Vi conduciamo in un lungo itinerario sulle tracce della confettura di rose fra impero ottomano e quello austro-ungarico.
Rosa, rosae
Se la rosa canina è fra le varietà più resistenti e diffuse del vastissimo universo delle rose (oltre 3.000 specie) e ci offre le sue bacche per la sperimentazione culinaria, è invece la rosa damascena che ha avuto la più vasta diffusione geografica e gastronomica privilegiando l’uso dei petali.
Probabilmente originaria dell’Asia Centrale, anche se prende il nome da Damasco, troviamo la rosa damascena protagonista di molte preparazioni dolci, ma anche indispensabile come spezia per aromatizzare piatti a base di carni in moltissime aree geografiche: India, Iran, Maghreb, Turchia, Grecia, Romania e soprattutto Bulgaria dove la coltivazione della rosa sottende l’industria che ne esalta l’impiego come preparato alimentare e cosmetico.
Seguendo la direttiva 79/693/CEE del Consiglio d’Europa, del 24 luglio 1979, che dà le linee guida per fare le dovute distinzioni fra confetture, confetture extra, gelatine, gelatine extra, marmellate, composte, creme spalmabili e altro ancora, ci concentriamo sulle tipologie in cui la rosa esprime al meglio aromi e sapori: confetture e gelatine.
Le confetture di rosa canina
Iniziamo da una preparazione rustica, la confettura di rosa canina setacciata di Darbo, azienda austriaca di secolare tradizione. Disponibile nel vasetto in vetro da 450 gr., ha una formulazione semplice e naturale: rosa canina finemente per rendere il composto molto omogeneo, 57 gr. di zucchero ogni 100 gr. di prodotto, succo di limone concentrato, gelificante pectina.
Una formulazione che invita ad essere golosi poiché il sapore leggermente acidulo non stanca e l’assenza di conservanti rende necessario, una volta aperto il vasetto, fare onore velocemente al contenuto. Una golosità senza troppi rimorsi di coscienza poiché la rosa canina fornisce vitamina C in quantità elevata e flavonoidi la cui azione antiossidante e antinfiammatoria è ben studiata.