Anche Panzani punta sugli gnocchi da “spadellare”

Avatar photo Daniele Tirelli10 Gennaio 2025
Come già raccontato in precedenza, nel mercato francese gli gnocchi “da padella” godono di una tendenza di consumo decisamente sostenuta.

Lustucru, la marca antesignana che ne avviò la produzione più di vent’anni fa, difende la sua ampia egemonia dai vari tentativi della competizione di marche e marche private. La leggenda narra che sia stato un dipendente dell’azienda ad avere casualmente l’idea di cucinare gli gnocchi  in una padella anziché in una casseruola.

Da allora ha sviluppato un’intensa attività innovativa che ha spinto la marca francese a lanciare, a fianco degli gnocchi Star, anche i Gnocchini, gnocchi in miniatura, due volte più morbidi – si dice – delle formule tradizionali e che puntano al target dei bambini. La piccola dimensione degli gnocchi è stata pensata anche per l’utilizzo in altre ricettazioni: insalate, snack, ecc.

“Da quando inventammo gli gnocchi in padella, in media ogni due anni abbiamo messo a punto una grande innovazione ”, ha dichiarato Marie-Catherine Aune. “Gli gnocchi fritti vengono consumati nel 59% delle famiglie francesi. Quindi abbiamo ancora molte famiglie francesi da convincere».

Dall’aprile 2024, tuttavia cercano la strada degli scaffali della Distribuzione Moderna anche gli gnocchi “à poêler” del colosso Panzani,  marchio leader di pasta e sughi in Francia, che ha scelto accanto alla formula classica due versioni ripiene: al formaggio e al formaggio e prosciutto. Queste referenze fanno parte di dodici ricette di pasta ripiena, tagliatelle, lasagne e, appunto, gnocchi.

Per questa sua entrata nel comparto della pasta fresca, Panzani promosse la sua innovazione con  momenti conviviali grazie ai propri food truck che offrirono a Parigi e a Marsiglia migliaia di porzioni gratuite della sua pasta ripiena e degli gnocchi da friggere.

Già presente nell’83% delle famiglie francesi (secondo Kantar), Panzani ha deciso di diversificare in un mercato che da 5 anni registra, in media, una crescita in volume del 5,5% annuo, per vendite pari a 700 milioni di euro, di cui il 50% è generato dalle paste ripiene e il 30%  dagli gnocchi e il 20% dalle paste semplici come le tagliatelle.

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