Anche il pomodoro è parte di quel processo di globalizzazione e di “brandizzazione” che sta rivoluzionando il mondo dell’ortofrutta. Il prodotto confezionato e a peso fisso, sta introducendo nel comparto le medesime logiche dei packaged food industriali, con esiti che stupiranno.
Il caso di YOOM è emblematico. Frutto di dieci anni di ricerca e esperimenti selettivi da parte del breeder spagnolo Luis Ortega, questo pomodoro concesso su licenza da Syngenta, presenta specifiche caratteristiche che ne stanno decretaneo il successo mondiale.
Lo distingue, in primo luogo, il suo colore violaceo e quasi nero, dovuto ai suoi composti antocianici, un viola talvolta punteggiato da fiamme arancioni, a cui corrisponde una polpa di un rosso scarlatto. Tuttavia è soprattutto il suo gusto aromatico e l’equilibrio perfetto tra la dolcezza e l’acidità, assieme all’intenso sapore di umami, a definirne la diversità e i peculiari attributi.
Il risultato, ottenuto in modo del tutto naturale, deriva dal paziente, ripetuto incrocio di pomodori selvatici ad alta concentrazione di antociani e di acidi glutammici, da cui il colore viola, ma anche un gusto amaro, che venne corretto da altre linee parentali iperdolci. Sostenuto da robuste campagne di marketing e comunicazione, il pomodoro Yoom, in questo caso prodotto in Svizzzera con il marchio ArteGusto, sta divenendo un successo internazionale, in attesa di comparire più frequentemente anche nei supermercati italiani.
Un esempio di adattabilità di questo pomodoro si riferisce alla “yogurteria” cinese More Yogurt che ha lanciato uno smoothie allo yogurt e pomodori YOOM, mentre vari chef nel mondo lo utilizzano per snack, mix e aperitivi.
Yoom, che ha conseguito il Fruit Logistica Innovation Awards 2020 di Berlino, ha ottenuto anche l’approvazione della Disney ed è diventato l’unico prodotto a base di pomodoro fresco ad avere la licenza con il marchio Disney.