Ovunque, in Europa, la tecnica del brand stretching è prassi comune dei grandi marchi transnazionali per tante buone ragioni motivate dalla complessa evoluzione del consumo massificato, della sua comunicazione e soprattutto delle sue complessità distributive.
Un aspetto determinante, non ancora razionalizzato sul piano teorico e osservazionale riguarda poi l’evoluzione tecnologica (produttiva e di confezionamento) che abbatte a sufficienza i costi della diversificazione di prodotto.
Anche lo storico grande marchio i Baiocchi di Barilla – Mulino Bianco sembra in grado di sopportare e supportare il già citato brand-stretching.
Questi frollini arricchiti furono lanciati sul mercato nel 1983 l’epoca di maggior fulgore dell’ancor giovane Mulino Bianco, andando a coprire una quota di mercato della pasticceria secca industriale individuata con il marchio “I dolcetti delle feste“.
Negli anni ’90 i Baiocchi, sandwich alla crema di nocciole e cacao, presero la forma di snack anytime-anywhere rivolgendosi anche ad un pubblico adulto.
Nel 1992, il marchio affrontò la diversificazione dei “Mini Baiocchi”, ovvero dei frollini accoppiati con il “soldino” di cioccolato.
Nel 2022 i Baiocchi sono stati diversificati con il gusto alla crema di pistacchio, ma soprattutto con la versione dei Baiocchi Gelato.
Infine, la versione Baiocchi Choco, che interpreta a livello internazionale la robusta tendenza verso frollini e cookies arricchiti con il cioccolato, sia sandwich che accoppiati, sia delle marche nazionali, che a marchio privato.
Dunque, sarà interessante vedere gli ulteriori sviluppi di Baiocchi- Mulino Bianco-Barilla, un sub-sub-brand che evolve, emancipandosi, verso ciò che chiamiamo la “frattalizzazione” della marca.
Con questo termine intendiamo l’aumento crescente delle varianti di gusto e di funzione che è alla base della crescita accelerata delle referenze disponibili a scaffale e che sono volte a soddisfare ogni più piccola differenza delle preferenze dei consumatori odierni e futuri.