O.J. è un marchio ispirato a uno degli uomini più forti del mondo, il belga Odo Just, noto anche come O. Jay. E’ una birra belga forte, a bassa fermentazione, prodotta dal birrificio artigianale De Struise Brouwers a Oostvleteren, un piccolo villaggio della provincia di West-Vlaanderen, in Belgio.
O.J. si presenta con un colore ambrato, una schiuma densa e persistente, un sapore è complesso, con note di frutta, caramello, miele e malto. Birra corposa e strutturata, con un finale amarognolo, ha con un contenuto alcolico di 10,5% ABV e un IBU non specificato che dovrebbe collocarsi tra 80 e 90. La carbonazione è moderata e tale da permettere una sensazione di morbidezza al palato.
Per questa ragione la O.J. 16°, che viene definita genericamente una Strong Ale, avendo una gradazione alcolica del 16%, potrebbe inserirsi invece nello stile delle birre definite come Imperial Barleywine, ovvero una versione addirittura più robusta e forte delle Barleywine tradizionali.
Va detto, infatti che essendo O.J. una birra recente di nuova concezione non è stata ampiamente recensita e quindi la questione del suo stile è aperta. Questa è tuttavia l’occasione per aggiugere qualche nota su due stili assai poco conosciuti in Italia e che sembrano essere stati di ispirazione per questa birra belga.
Le American Imperial Barleywine evidenziano spesso intensi aromi di agrumi, pino e resina con ricche note di caramello, toffee e frutta secca. Dunque hanno un gusto piuttosto complesso in equilibrio tra dolcezza maltata e amaro del luppolo. L’ ABV va ben oltre ai 12° per raggiungere anche i 20°.
Le British Imperial Barleywine mostrano aromi maltati più pronunciati con note vinose, caramello, toffee, frutta secca. Il loro gusto è più maltato e ricco con un amaro decisamente più morbido.
Per entrambe le IBU possono variare notevolmente a seconda dello specifico stile delle Barleywine imperiali, ma in generale, l’amaro si colloca su una gradazione tra 50 ai 120 IBU. Le versioni americane tendono ad avere un amaro più pronunciato (soprattutto nella fascia alta del range), mentre le versioni britanniche possono avere, come si è detto, un amaro più moderato e bilanciato.
Infine, O.J. presenta il problema, in un paese come l’Italia, dalla cultura birraria recente e largamente approssimativa, dei pairing e delle occasioni di consumo. In breve questa è una birra da meditazione da gustare lentamente, per apprezzarne appieno la complessità di aroma e sapore. Come bevanda da fine pasto O.J. si abbina bene a formaggi stagionati, frutta secca e pasticceria quale i cantuccini; dato il suo grado alcolico si abbina bene al cioccolato fondente.
Loris Tirelli
Socio della società di ricerca Amagi, ha conseguito una laurea in Scienze Politiche alla Cattolica di Milano e una laurea magistrale in Marketing, Consumi e Distribuzione Commerciale presso lo Iulm di Milano.