In un contesto climatico che ha perso certezze (se mai ce ne sono state, giacché anche Giacomo Leopardi lamentava, verso il 1830, che «i mezzi tempi non vi sono più»), considerando anche che il gelato ha subito una pressoché totale destagionalizzazione, allora cominciamo a pensare a quello da passeggio, concentrandoci su quello artigianale che prevede il cono, o la coppetta. Nel gelato artigianale, la tendenza è la richiesta di un prodotto totalmente edibile, quindi meno coppette in plastiche, o in altri materiali.
Si tratta di un consumo on-the-go a cui le città non sanno far fronte con adeguati servizi (cestini stradali per depositare il contenitore vuoto e relativa puntuale raccolta cui dovrebbe seguire il riciclo o lo smaltimento). Va da sé che i contenitori monouso continueranno ad essere indispensabili nel gelato industriale, tanto quando il pirottino in carta che avvolge il cono e le vaschette per le confezioni famiglia. Comunque le tendenze relative al cono edibile (per quanto attiene a: ricetta, forma, dimensione) valgono sia in ambito artigianale sia industriale.
Negli anni, il cono ha subito diverse fasi di restyling estetico ed anche la formulazione degli ingredienti è cambiata. Da una cialda leggera tipo wafer (che continua ancora ad avere successo) si è passati alla cialda dalla consistenza di un biscotto secco e croccante, spesso internamente rivestita di cioccolato e guarnita al bordo superiore da granella. Il cono, soprattutto per la gelateria artigianale, è diventato un prodotto di pasticceria con un aspetto elaborato per incrementare l’appetibilità, uscendo dall’angolo angusto d’essere solo il contenitore per il gelato.
Il design si è evoluto seguendo la golosità e facilitando il modo di fruire delle palline di gelato con piena soddisfazione. Il cono arrotolato presenta un punto di attacco più basso da cui iniziare la degustazione (ça va sans dire che al gesto composto che prevede il cucchiaino si oppone l’avventarsi furioso dei golosi senza ritegno).
Quanto al cucchiaino, quello di plastica sta scomparendo per ragioni di sostenibilità ambientale. Si fanno avanti altre soluzioni totalmente edibili come i cucchiaini in pasta frolla.
Le cialde a ventaglietto oppure tonde nonché quelle arrotolate a sigaretta, oltre a una funzione decorativa, sono abbastanza pratiche per raccogliere porzioni di gelato (anche per le cialde vi sono ricette con diversi ingredienti e la tendenza è quella del prodotto da pasticceria).
Negli anni, il cono ha subito diverse fasi di restyling estetico ed anche la formulazione degli ingredienti è cambiata. Da una cialda leggera tipo wafer (che continua ancora ad avere successo) si è passati alla cialda dalla consistenza di un biscotto secco e croccante, spesso internamente rivestita di cioccolato e guarnita al bordo superiore da granella. Il cono, soprattutto per la gelateria artigianale, è diventato un prodotto di pasticceria con un aspetto elaborato per incrementare l’appetibilità, uscendo dall’angolo angusto d’essere solo il contenitore per il gelato.
Il design si è evoluto seguendo la golosità e facilitando il modo di fruire delle palline di gelato con piena soddisfazione. Il cono arrotolato presenta un punto di attacco più basso da cui iniziare la degustazione (ça va sans dire che al gesto composto che prevede il cucchiaino si oppone l’avventarsi furioso dei golosi senza ritegno).
Quanto al cucchiaino, quello di plastica sta scomparendo per ragioni di sostenibilità ambientale. Si fanno avanti altre soluzioni totalmente edibili come i cucchiaini in pasta frolla.
Le cialde a ventaglietto oppure tonde nonché quelle arrotolate a sigaretta, oltre a una funzione decorativa, sono abbastanza pratiche per raccogliere porzioni di gelato (anche per le cialde vi sono ricette con diversi ingredienti e la tendenza è quella del prodotto da pasticceria).
La composizione della cialda del cono segue le macro tendenze del vegan e del free-from spaziando in una varietà di gusti: neutro, nocciola, fragola, vaniglia ecc. a cui si aggiungono i decori sul bordo in granelle (nocciole, zucchero, pistacchio, torrone, cocco ecc.).
L’alternativa al cono è la coppa tronca, o il bicchierino rivestito internamente di cioccolato, diventato di moda per il caffè. Una soluzione adottata velocemente anche per il gelato. Rispetto al cono, presenta una dimensione più contenuta, meno da gourmand e più da gourmet.
Interessanti anche i cambiamenti alla decorazione a rilievo di coni e coppette. Dal tipico disegno quadrettato si è passati ad altri decori e colori.