Giovedì 15 febbraio 2024, Master Chef Italia ha presentato ai propri concorrenti un ingrediente particolare da utilizzare nella prova di creatività, ovvero la farina di Maracuoccio di Lentiscosa. Si tratta di un legume povero del passato e sopravvissuto nella tradizione della cucina cilentana.
Considerato un antenato delle cicerchie il Maracuoccio di Lentiscosa è un legume simile al pisello o al cece, al genere Lathyrus, che vanta molte specie a cui sono stati dati molti nomi locali. Il Lathyrus Apacha viene chiamato “cicerchia bastarda”, “majorella”, “fior-galletto”, “afaga”, “mullagera” o “vetriolo” e maracuoccio. Il Lathyrus palustris viene chiamata “cicerchia palustre” o “pisello delle paludi”.
Come in altri legumi e contenuti in un piccolo baccello, i maracuocci sono semi di forma irregolare e di colori diversi, dal verde al bruno. Destinati, un tempo, all’alimentazione del bestiame o ad essere impiegati come surrogato di legumi e cereali “nobili”, vengono oggi riscoperti dalla cucina hobbistica o dalla cucina “ideologizzata” dei vari chef, impegnati nel recupero del localismo e della biodiversità.
Ovviamente, rispetto alle modalità di consumo abitudinarie della popolazione più povera, che nel passato li integrava nella propria dieta in forma di polenta o di zuppe di legumi, mischiandone la farina con altri ingredienti per correggerne il sapore amarognolo, oggi essa viene riscoperta per itegrarla in piatti elaborati e saporiti comunque improntati alla tipicità.
L’area di coltivazione dei maracuocci si trova a Lentiscosa, un paese situato nel Parco nazionale del Cilento e del Vallo di Diano. La farina di maracuoccio viene prodotta dal laboratorio Aura Cilento, che, dal 2015, trasforma, con lavorazioni artigianali, le materie prime tipiche, appunto, del Cilento. L’azienda Aura, come missione, utilizza solo metodi naturali e si prende cura delle coltivazioni e dei terreni, preservando la biodiversità di piante autoctone.