La mela Gelata, detta anche Mela Oleosa, è una antica cultivar, spesso citata in diversi trattati pomologici, fra cui il “Pomona italiana ossia: Trattato degli alberi fruttiferi” del botanico Giorgio Gallesio e pubblicato nel 1839.
In questo antico trattato si legge «si sa che l’Italia possiede una mela conosciuta in Toscana sotto il nome di Mela Ghiacciola, e che nel Piemonte è detta Mela dell’Olio. Io l’ho sentita denominare ancora Mela Diafana. Tutti tre questi nomi sono improprj, e tutti tendono ad esprimere con una metafora il carattere singolare che la distingue, e che sarebbe difficile indicare con un nome preciso. È questa una mela che ha la buccia coperta di grosse macchie di un verde-oliva lucente le quali penetrano nell’interno della polpa, e danno a quella parte del frutto un aspetto ed un senso tutto particolare. Con qual’epiteto si doveva esprimere un sì curioso fenomeno? Gli uni vi hanno trovato dell’analogia col ghiaccio, e l’hanno chiamata ghiacciola: altri hanno veduto la tinta dell’olio nelle macchie che la cuoprono, e l’hanno chiamata dell’olio: altri si sono lasciati illudere dalla lucentezza di quella superficie, e l’hanno nominata diafana» [Gallesio G., Pomona italiana, Pisa, 1839].
Originaria del centro-sud Italia, fu molto popolare e molto consumata fino agli anni’60, in particolare nell’Abruzzo e nelle Marche. La sua particolarità consiste nel processo di parziale gelificazione della polpa che può dare luogo ad una specie di parziale vetrificazione, da cui l’impressione di una consistenza oleosa. La buccia è verdognola, cerosa per la presenza di pruina, che vira verso il giallo con in passare del tempo. Il frutto è di medie dimensioni di forma sferoidale/globosa schiacciata con una certa asimmetria.
La polpa è bianca, croccante e succosa, piuttosto soda, molto aromatica, fruttata, e zuccherina (13,3° Brix), poco acida e poco succosa, ma intensamente profumata.