La “Pecora alla callara” è una ricetta della tradizione pastorale abruzzese di lontane origini. I pastori che conducevano le greggi dagli Abruzzi sino in Puglia, consumavano ovviamente pecore vecchie, morte di fatica, o non più in grado di proseguire, stufandone a lungo la carne in paioli di rame su treppiedi, all’aperto, assieme a verdure e insaporitori, da cui il nome “callara” o “cottora”, o “cutturo”.
Questo piatto povero è tuttora oggetto di revival nelle sagre abruzzesi del Valle Castellana, nel Parco nazionale del Gran Sasso, nei Monti della Laga e nell’Aquilano.Oggi CIC Carni, azienda di San Giovanni Teatino (CH), con 40 anni di storia alle spalle, ne ripropone una versione gastronomica pronta al consumo. Cotta a bassa temperatura per 20 ore la carne risulta straordinariamente morbida, mentre il gusto resta inteso e pieno.
Il prodotto di CIC Carni ha meritato il Best in Show della Casa del Gusto, 2023 di Conad Adriatico, con questa motivazione: “Lo stufato di pecora alla callara, cioè a lunga cottura sotto vuoto offre al consumatore un gusto e sapori nuovi, ma estremamente appetitosi, per chi vuole riscoprire delizie abruzzesi anche in altre regioni. CIC Carni ha colto lo spirito della Casa del Gusto, ovvero di riproporre assieme alla modernità delle ultime innovazioni, anche e soprattutto il valore della tradizione, offrendo allo stesso tempo un grande contenuto di servizio.”