Nei supermercati dell’Alta Savoia è sempre più frequente trovare prodotti derivati da “fruigumes rescapés. Si tratta delle composte e delle confetture ottenute elaborando la frutta e verdura invenduta che viene raccolta dai supermercati medi e grandi allo scopo di evitare gli sprechi alimentari.
Si tratta della produzione dell’Atelier Rebond fondato da Pernelle Vodinh e Margot Roura, che ha sede all’interno dell’IME Guy Yver a Faverges-Seythenex, un ambiente di lavoro messo a disposizione dalla Fondazione OVE.
Il concetto è semplice: una volta selezionata la frutta e la verdura ancora in buono stato, la produzione viene effettuata al 100% a mano, dalla cernita di frutta e verdura adatta alla trasformazione sino al confezionamento dei vasetti, nel rispetto dell’igiene e nella ricerca della qualità.
Il prodotto da trasformare e quello trasformato e distribuito nei punti vendita avviene con il servizio chiamato ironicamente Merlino, che copre il territorio dell’Alta Savoia.
L’Atelier Rebond opera con uno statuto associativo, riconosciuto di interesse generale e accoglie i lavoratori disoccupati in transizione professionale.
In questo modo l’attività lavorativa e gratificante dell’Atelier Rebond serve a ripristinare la fiducia nelle proprie capacità e di supporto al ritorno a un’occupazione sostenibile e adeguata.
Il catalogo dell’Atelier Rebond è ampio e comprende marmellate (20 gusti), tartinade (3), pickles (4), ketchup (3), chutneys (3), prodotti da aperitivo, da vendere alle attività commerciali locali, ai centri sociali, e anche i supermercati che forniscono gli articoli invenduti. Un circolo virtuoso, insomma che costituisce un esperimento dal contenuto innovativo.