Il mondo della pizza è in perenne mutamento. Per il 2025 le previsioni di Simply Recipes sono incentrate sul loro carattere innovativo che dovrebbe stupire gli appassionati.
Il primo trend riguarda le cosiddette “seasonal vegetables pizza”, che riscoprono ingredienti autentici e sostenibili. Verrà dato ampio spazio al localismo e alle verdure di stagione, valorizzando i prodotti del territorio e la loro freschezza. Seguiranno le “pizze con impasti alternativi”, cioè quelle preparate con farine antiche e integrali. Si preferiranno gli impasti al farro, alla canapa o ricchi di semi e cereali.
Al terzo posto, faranno la loro comparsa le “pizze gourmet” che abbinano ingredienti sempre più ricercati e creativi con condimenti al tartufo, alla burrata, ai fiori edibili e alimenti fermentati.
Secondo Alpha Foodie si verificherà anche un ritorno alle origini con l’offerta di pizze tradizionali, preparate con metodi artigianali e ingredienti di alta qualità. Secondo il sito “The Pizza Heaven” ci saranno anche pizze al taglio gourmet, con abbinamenti originali e nuove forme, condimenti e impasti.
Aumenteranno anche le “esperienze personalizzate” e diverse pizzerie offriranno alla clientela la possibilità di scegliere l’impasto, la forma della pizza e i condimenti.
Da evidenziare anche lo sviluppo tecnologico, con la creazione di app per effettuare gli ordini, l’impiego dei robot e dei forni intelligenti per la cottura.
La sostenibilità sarà una tematica chiave e le pizzerie tenderanno ad adottare pratiche eco-compatibili, come ad esempio l’utilizzo di packaging riciclabile e la riduzione degli sprechi alimentari.
Infine, secondo queste previsioni, verranno preparate anche delle pizze “ibride”, cioè con una combinazione di ingredienti provenienti da diverse culture culinarie, come ad esempio le pizze asiatiche o sudamericane.
Negli Stati Uniti, nel 2025, grande successo della “Quad Cities-Style Pizza”, sulla sua origine vi è la contesa tra almeno 3 pizzerie. Alcuni sostengono che sia stata inventata da Tony Maniscalco Sr. nel 1952 e che il suo nome derivi dalla regione di Quad Cities, comprendente aree dell’ Illinois e dell’Iowa. Altre pizzerie, Harris Pizza e Frank’s Club Napoli, affermano di aver contribuito a diffondere e rendere popolare questo stile unico di pizza. Le sue caratteristiche principali sono la crosta maltata, la salsa di pomodoro piccante e i condimenti, come salsiccia e giardiniera, posti sotto il formaggio, il tutto tagliato a strisce anziché a fette.
Sempre oltreoceano, Pmq Pizza prevede per il 2025 la vendita di nuovi stili di pizza. Innanzitutto, si diffonderà ancora di più la “Detroit-Style Pizza” che ha una crosta spessa e rettangolare con bordi croccanti e caramellati ed è guarnita con formaggio del Wisconsin e salsa di pomodoro.
Alto gradimento anche per le “Mexican Pizza” con i sapori tradizionali messicani: chorizo, jalapeños e avocado. Sempre in auge le “St. Louis-Style Pizza” con crosta sottile, simile a un cracker e guarnita con formaggio Provel.
Molto popolare la “Roman-Style Pizza”, caratterizzata dalla sua forma rettangolare, dalla crosta ariosa e leggera e dalla possibilità di essere tagliata con le forbici.
Infine in crescita le “pizze fusion” e quelle a base vegetale. Le prime, come indica il nome stesso, fondono diverse tradizioni culinarie, come la pizza sushi o quella di ispirazione indiana con pollo tandoori e paneer. Le pizze a base vegetale, invece, risponderanno alla crescente domanda di prodotti di questo tipo. Le croste saranno quindi ripiene di cavolfiore, formaggi vegani e una varietà di condimenti vegetali stanno diventando sempre più popolari.
Su un piano più avveniristico i marchi industriali stanno iniziando a esplorare l’inclusione di ingredienti che offrono benefici funzionali , come proteine aggiunte o persino caffeina , per aiutare a soddisfare le maggiori richieste di alimenti energetici.
Da non dimenticare poi la pizza chetogenica in versione low-carb e high-fat fatta con farina di mandorle, formaggio,mozzarella,uova, per mantenere basso il contenuto di carboidrati.
Loris Tirelli
Socio della società di ricerca Amagi, ha conseguito una laurea in Scienze Politiche alla Cattolica di Milano e una laurea magistrale in Marketing, Consumi e Distribuzione Commerciale presso lo Iulm di Milano.