Se la cosmesi stringe un legame sempre più forte con i prodotti agroalimentari, anche per gli accessori di bellezza si fa ricorso all’orto. È il caso delle spugne.
La luffa (Luffa cylindrica o Luffa aegyptica) è una varietà della famiglia delle cucurbitacee, originaria dell’Asia e molto utilizzata in India e Medio Oriente, sia come pianta officinale sia come spugna. È un tipo di zucca coltivata nel SudEstasiatico, come l’Indocina e l’Indonesia. I suoi frutti hanno un aspetto allungato e cilindrico, che ricorda la forma del cetriolo, e possono raggiungere i 50 cm di lunghezza.
Negli ultimi anni anche l’Italia, dietro la spinta del veganesimo, si è iniziato a sperimentare con successo la sua coltivazione, soprattutto in regioni del del basso Mediterraneo (Sicilia, Sardegna e regioni costiere del Maghreb). Non è invece molto impiegata nella cucina italiana per via del gusto amarognolo.
Dalla tavola alla vasca da bagno, o al box doccia il passo è breve,
Per ottenere la spugna, il frutto maturo della luffa viene portato a maturazione avanzata e poi essiccato, tolti buccia e semi (che serviranno per coltivazioni successive), si ottiene una spugna naturale per un benefico massaggio della pelle.
La spugna di luffa ha una buona performance di durata e può essere utilizzata in sostituzione di quella naturale marina. Sicuramente, da un punto di vista della sostenibilità ambientale, ha una sua validità e quando è consunta può essere smaltita nella frazione umida, o in quella compostabile dei rifiuti.
I Frutti del Sole è un’azienda siciliana che raggruppa una sessantina di produttori che “condividono i valori del biologico, del rispetto per l’ambiente, le persone e la biodiversità”. Uno di questi produttori è Mediterranea Sea Sponge di Mazara del Vallo che propone sia le spugne di luffa sia quelle di mare.