La società tailandese Td Inter Supplies Co., con sede a Nonthaburi, ha introdotto anche nel mercato europeo i frutti del Phyllanthus acidus, anche noto come “uva spina malese”. In realtà questo frutto ha diversi nomi: uva spina di Tahiti, uva spina di Otaheite, uva spina di campagna, uva spina stellata, bacca stellare, arbari e anche uva spina delle Indie occidentali.
In Thailandia l’uva spina malese è chiamata anche “ciliegio di Tahiti” e cresce nelle aree centrali e meridionali del Paese dove viene impiegata nella preparazione del Som Tam. In Francia la coltivazione di questa pianta è concentrata nell’isola della Riunion dove viene impiegata nella produzione del Rum Arrangé. L’albero dal quale si colgono queste piccole bacche, commestibili e gialle, appartiene alla famiglia delle Phyllanthaceae.
Nonostante la somiglianza del nome, questa pianta condivide con la classica uva spina solamente l’acidità dei suoi frutti. Il Phyllanthus Acidus è un albero da frutto tropicale che può raggiungere un’altezza che varia dai 6 ai 10 m. Può essere coltivato nelle aree tropicali e subtropicali (era originario del Madagascar ma si è poi diffuso in tutto il Sud-est asiatico).
I suoi piccoli fiori maschili e femminili compaiono direttamente sul tronco oppure sui rami principali. I frutti sono globosi e di colore giallo pallido. La misura della bacca di uva spina malese è di circa 1 pollice di diametro. Di colore bianco-giallo la sua buccia ha un aspetto opaco, molto simile all’ uva bianca. Se si considera la sua sezione, la forma è simile ad una stella a sei punte, da cui deriva il nome del frutto. La sua polpa è compatta, succosa e appunto molto acida. Il nocciolo contiene da 4 a 6 semi di ridotte dimensioni. Una volta cotta, l’uva spina malese cambia colore e diventa rossa.
La Td Inter Supplies Co. vende questo prodotto con il marchio X.O. L’uva spina malese viene anche confezionata in una soluzione di acqua, sale, zucchero, acido citrico e colorante alla curcuma (E100) e un pò di acido benzoico come conservante. Ogni barattolo ha un peso di 454 grammi. In Europa viene importata dalla società Oriental Merchant , con sede a Oss nei Paesi Bassi.
Questa uva spina preferisce i terreni umidi. Può essere coltivata in vari modi (gemma, talea e margotta) oppure con la tradizionale crescita dei semi. La pianta Phyllanthus acidus non ha semplicemente un valore ornamentale, ma anche alimentare e medicinale. I frutti dell’uva spina malese crescono tutto l’anno, ma vengono raccolti principalmente a gennaio. Infatti, dato che il frutto non diventa più morbido durante la maturazione, è necessario coglierlo prima della caduta. Nella cucina vietnamita, le foglie dell’uva spina stellata vengono utilizzate come aromatizzatori degli involtini primavera mentre, nelle Antille, l’uva spina stellata può essere impiegata, nella versione candita, per il Ti-Punch oppure per il Surelle Punch.
I medici orientali utilizzano le foglie pepate dell’uva spina malese per preparare impiastri come cura della sciatica, della lombalgia e dei reumatismi. Se però vengono unite ai nitrati provocano l’ abbassamento della pressione sanguigna. I semi vengono impiegati come catartico e la radice ha un effetto purgante. Lo sciroppo viene utilizzato per lo stomaco e in India il frutto viene consumato per migliorare le funzionalità del fegato. Il frutto dell’uva spina è anche l’ingrediente principale di una medicina che viene data ai bambini per rinforzarne le difese immunitarie.
Loris Tirelli
Socio della società di ricerca Amagi, ha conseguito una laurea in Scienze Politiche alla Cattolica di Milano e una laurea magistrale in Marketing, Consumi e Distribuzione Commerciale presso lo Iulm di Milano.