Un’altra varietà di prugne sempre più presente nel mercato italiano è l’October Sun ottenuta dal breeder Thomas O. Chamberlin, della H. P. Metzler’s nella città di Visalia, California. Si tratta di una prugna “giapponese” (Prunus Salicina) diploide; giapponese per le origini (che in realtà sono cinesi) anche se è stata creata in California.
Le sue origini californiane risalgono ad una prima raccolta di semi in un ranch situato a del Rey California, da cui il successivo sviluppo sino alla prima raccolta dei frutti nel 1983 e la fissazione definitiva della nuova varietà nel 1985, a cui seguì la commercializzazione negli USA e poi in Europa.
Si tratta di un frutto di notevoli dimensioni con un peso che si aggira sui 160/170 grammi e un calibro di 50/55 mm. October Sun rappresenta, in un certo modo, lo stereotipo delle prugne moderne, adatte al consumo contemporaneo.
Infatti, la caratteristica che venne immediatamente notata era la sua maturazione tardiva, rivelatasi resistente alle prime piogge autunnali. La seconda caratteristica era la polpa molto soda e spiccagnola che ne avrebbe consentito una buona e lunga conservazione ed infine il gusto in linea con l’evoluzione del palato dei consumatori, ovvero dolce e poco acido.
Passando a descrivere le sue caratteristiche va detto che October Sun si caratteristica per un elevato RSSC pari al 19,8%, ovvero una notevole concentrazione delle componenti edibili a piena maturazione, accoppiata ad un basso RTA, cioè una bassa acidità titolabile anch’essa a piena maturazione. Ed è questa combinazione di ricchezza della componente edibile e scarsa acidità, misurata in vari test, a farla risultare gradita ai consumatori.
Il frutto di grandi dimensioni, si è detto, si presenta come tondo e oblungo nonché rivestito da una buccia di colore giallo-rosa che può virare verso il viola con il procedere della maturazione. La polpa è soda per non dire croccante, con delicate note aromatiche e il suo grado zuccherino è notevole e può raggiungere, se coltivata in California, i 20° Brix.