Mauro Salvatore e Sara Penello sono i due buyer di PAM-Panorama che guardando ai mercati internazionali per capire prima degli altri le innovazioni che potrebbero funzionare, hanno deciso di sperimentare intere linee e non singole referenze-francobollo introvabili negli scaffali.
Dunque a Spinea (Venezia) hanno introdotto la prima linea specifica della dieta Paleo(litica). Si tratta di un regime dietetico riadattato che ripropone un tipo di alimentazione cispirato a quello delle popolazioni umane vissute nel periodo precedente l’introduzione dell’agricoltura, ovvero 10 000 anni fa, più o meno.
La dieta fu elaborata per la prima volta negli anni trenta dal dentista Weston A. Price che a seguito dei suoi viaggi in giro per il mondo si convinse che in talune popolazioni primitive l’assenza di alcune malattie, come la carie e la tubercolosi, fosse attribuibile alla dieta alimentare che seguivano.
Price condensò le sue idee nel libro (Nutrition and Physical Degeneration) uscito nel 1939. Il libro venne riscoperto e riproposto, negli anni settanta, da Sally Fallon, che a sua volta scrisse il testo “Nourishing Diets: How Paleo, Ancestral and Traditional Peoples Really Ate“
La versione ortodossa della paleodieta teorizza un’alimentazione che si dovrebbe basare esclusivamente su prodotti di “selvaggina” di ogni tipo, specialmente midollo, cervella, frattaglie, sangue di mammiferi, Carne secca, pesce, crostacei, rettili, vermi, bachi, insetti, uccelli, uova, bacche, frutti, miele, vegetali appena spuntati, radici, bulbi, noci, semi, eccetera.
Il Prof Loren Cordain, il riferimento attuale per questo stile alimentare è la critica alla “dieta industriale” e al modo in cui essa ha interrotto i 7 componenti nutrizionali fondamentali che sono alla base della maggior parte delle malattie croniche nei paesi occidentali. Tra esse il carico glicemico, l’equilibrio degli acidi grassi, la densità dei nutrienti in tracce, l’equilibrio acido/base, l’equilibrio sodio/potassio e contenuto di fibre.
Cordain sostiene che la dieta Paleo, rispetto alle linee guida nutrizionali dell’USDA, ha un carico glicemico inferiore, un profilo di grassi saturi e sodio oltre ad essere più ricco di fibre, MUFA, omega 3, potassio e tutti gli altri oligonutrienti