La Pizzoli nasce nel 1926 a Budrio in provincia di Bologna quando due fratelli, Ennio e Irnerio Pizzoli, si pongono l’obiettivo di valorizzare la patata (Solanum tuberosum), uno dei prodotti più poveri della terra. Fu, però, negli anni successivi alla seconda guerra mondiale, segnati dal boom economico e dalla conseguente “rivoluzione” alimentare grazie alla introduzione degli alimenti confezionati e surgelati, nonché dallo sviluppo della distribuzione moderna, che l’azienda Pizzoli divenne progressivamente la prima realtà italiana nella produzione e commercializzazione di patate surgelate, oltreché fresche. Più recentemente il trend del fatturato degli ultimi dieci anni è sempre stato in continua crescita e, nel 2022, ha raggiunto 130 milioni di euro. Dell’attualità e del futuro aziendale ne parliamo con Boris Fort, General Manager di Pizzoli S.p.A.
Innanzitutto, la classica, doverosa domanda: in cosa consiste e come si attua la vostra missione aziendale?
Boris Fort: La missione di Pizzoli è sempre stata quella di investire nell’attività primaria, cioè di proseguire nella valorizzazione di un prodotto agricolo: le patate in quanto tali. In secondo luogo, la nostra missione punta ad aumentare, in Italia, la conoscenza degli apporti nutrizionali e delle caratteristiche di prodotto che rappresenta una delle colture più importanti dell’agroalimentare italiano. Terzo, vogliamo sviluppare nuovi elaborati e trasformati che rispondano alle necessità di consumatori sempre più esigenti sia in termini di contenuto di servizio sia di apporti nutrizionali e dietetici equilibrati, il tutto ovviamente nel rispetto di un buon rapporto qualità/prezzo.
Ci risulta che nel 2021 il consumo apparente di patate (produzione + import – export) sia stato di 21 milioni di quintali di patate. Quanta parte di esse è stata consumata in versione lavorata e surgelata?
Boris Fort: Dal nostro osservatorio, che ci vede occupare una posizione di rilievo in tutti i canali di vendita, i dati che abbiamo registrato per quanto riguarda i consumi domestici si attestano per l’anno 2021 su 3.600.000 quintali per le patate fresche (che includono anche IV e V gamma) e 1.120.000 quintali per le patate surgelate, dati in lieve calo nel 2022 con 3.533.000 di quintali per le patate fresche e 1.105.000 per le surgelate (fonte Iri: Tot Italia+Discount). Per quanto attiene il mondo dei consumi out-of-home di patate surgelate stimiamo un mercato totale che vale circa due volte e mezzo quello retail.
Gli usi alimentari delle patate surgelate sono molteplici e dato che oggi è di moda parlare di multicanalità, quali sono i canali distributivi privilegiati per i vostri prodotti?
Boris Fort: L’azienda è presente sia nel canale Ho.re.ca che nel retail con un assortimento che, in questi anni, ha contribuito ad accelerare in modo determinante lo sviluppo della categoria.
Questa è un’affermazione forte e allora in che senso i vostri brand hanno contribuito ad aumentare le vendite della categoria, cioè dei relativi consumi?
Boris Fort:La qualità e il servizio sono i principali driver che ne hanno guidato e ne guidano tuttora la crescita del comparto. Per quanto ci riguarda, oltre ad essere presente con i nostri marchi – Pizzoli, Patasnella, We Love…, Iodì – la nostra azienda produce la gran parte delle private label italiane. Vorrei ricordare che Patasnella, è stata la prima patatina da forno lanciata in Italia nel 1998, e che è ancora oggi la SKU più venduta nel mercato. Per quanto riguarda il canale retail, nel 2022, Pizzoli ha consolidato la propria posizione di leadership nella categoria patate surgelate con una quota del 23% a valore e del 18% a volume come certificato da IRi (Dati: Totale Italia + Discount, Anno terminante a novembre 2022).
Sappiamo che, nel Largo Consumo, non esistono mercati “facili” e tranquilli. Allora quali sono gli elementi distintivi della vostra offerta rispetto ad una concorrenza che mi pare comunque piuttosto agguerrita?
Boris Fort: Le patatine surgelate, in particolare, stanno vivendo un periodo di profondo rinnovamento. Osserviamo una crescita stimolante soprattutto nelle specialità con profili sensoriali innovativi, i quali derivano dall’evoluzione dell’offerta del canale ho.re.ca e dello street food in primis. Questo fattore determinante per lo sviluppo della categoria, è stato colto e interpretato da Pizzoli che ha saputo sinora adattare in modo sistematico la sua offerta. Mi spiego meglio: un’innovazione di prodotto determinante per l’evoluzione della patatina fritta surgelata consiste indubbiamente nel processo di “coating”.
Coating! ecco un altro termine inglese che entra nel gergo della nostra alimentazione…
Boris Fort: Senza entrare nelle specifiche tecniche, si tratta di un imbibimento in un bagno di amidi che riveste la patatina. Ciò conferisce notevoli vantaggi: da quelli sensoriali (maggiore croccantezza e gusto), a quelli più tecnici e di servizio (tenuta del calore più a lungo con minor assorbimento di olio). Questi sono elementi che si rivelati decisivi nella scelta del prodotto da parte dei professionisti della ristorazione.
Veniamo adesso alle strategie di marketing e di comunicazione con cui valorizzate i vostri brand agli occhi dei retailer e dei consumatori.
Boris Fort:Abbiamo messo in atto investimenti e attività di comunicazione il più possibile coerenti, efficaci e di lungo periodo, cosicché Pizzoli ha rafforzato la sua equity di marca e trasferito la sua vision che abbiamo sintetizzato nel nostro slogan pubblicitario: “Per ogni cosa che noi italiani amiamo fare c’è una patata Pizzoli. Fresche e surgelate, con le nostre patate potete dare libero sfogo alla vostra passione per la cucina”. In breve, con questa affermazione, vogliamo sottolineare un posizionamento che racconta gli innumerevoli modi che gli italiani hanno a disposizione per cucinare le patate e nello specifico, ovviamente, le patate Pizzoli: dalle patate fresche Iodì, al nostro “love brand” Patasnella; dalle novità del mondo WeLove, alle speciali Croccomagie Disney. Insomma, abbiamo rivolto uno sguardo inclusivo al mondo dei professionisti della ristorazione che ogni giorno scegliendo la qualità dei prodotti Pizzoli, auspichiamo diventino nostri stimati e autorevoli ambassadors.
Dal nostro osservatorio stiamo percependo lo sviluppo di una nuova tendenza: la frittura ad aria. Come si rapporta Pizzoli verso questo nuovo trend?
Boris Fort:A questo proposito, da qualche mese nella grande distribuzione sono a scaffale anche le nostre ultime novità: Patasnella x AirFryer, la prima patatina con un taglio speciale creato appositamente per la cottura nella friggitrice ad aria, un elettrodomestico sempre più diffuso tra le famiglie del nostro Paese. Un altro prodotto innovativo, che può essere preparato con frittura tradizionale, al forno o con air-fry, è “Patasnella Wow che Chips!“. Si tratta di croccanti chips da gustare appena sfornate che puntano su una fruizione ancora più ampia della categoria degli snack.
Ne traggo l’impressione di una categoria che gode di un notevole dinamismo. Ma, per quanto riguarda le patate fresche, tradizionali o tali e quali, che cosa ci può dire?
Boris Fort:Nella I gamma la nostra offerta a scaffale è caratterizzata in particolar modo da Iodì, una buona patata che è fonte di iodio, con i chiari benefici funzionali che ne derivano. Tuttavia, il nostro obiettivo è anche contribuire a fare cultura sulle varietà pataticole di eccellenza. In questo modo, vogliamo guidare il consumatore verso scelte sempre più consapevoli e mirate. Le nostre referenze delle varietà Rossana, Bianca e Aurea vanno appunto in questa direzione.
Quando parliamo di patate e patatine, il riferimento è anche al mondo della ristorazione sia rapida che classica, a cui accennavamo prima. Che ruolo vuole giocare Pizzoli, in questo comparto?
Boris Fort:L’attività di Pizzoli guarda, ovviamente, a nuovi traguardi nei consumi extradomestici curando prodotti specificamente dedicati ai professionisti dell’Ho.re.ca in Italia e soprattutto all’Estero. Proprio nel mese di febbraio, saremo presenti alla Gulfood, l’importante Fiera internazionale di Dubai dove proporremo il meglio delle nostre patate made in Italy.
Concludendo, un’ultima domanda doverosa. Il 2022 ci ha riservato la sorpresa di un’inflazione inattesa. Cosa si prospetta sul fronte dei prezzi nel 2023, nel vostro settore e come si sta adeguando Pizzoli?
Boris Fort:Come gran parte delle industrie operanti nel settore agroalimentare, nel corso del 2022 abbiamo vissuto un periodo di grandi pressioni su tutti i fronti della supply chain. Abbiamo infatti registrato importanti incrementi di costo sulle principali materie prime: a partire dalle patate e dall’olio di semi di girasole passando per la plastica, la carta ed il cartone degli imballaggi primari e secondari. In particolar modo, ci siamo confrontati con un importante rialzo dei costi energetici e dei carburanti. Un contesto di mercato straordinario che ci ha portato a dover implementare trasversalmente nei vari canali commerciali delle azioni correttive sui listini volte a tutelare la tenuta del business e una corretta remunerazione dell’intera filiera. Visti i primi segnali del 2023 riteniamo che il livello di inflazione difficilmente rientrerà nel breve periodo ma, se dovessimo assistere ad una diminuzione delle materie prime sopra menzionate, del gas e dell’energia, saremo pronti a riadeguare i listini.
Loris Tirelli
Socio della società di ricerca Amagi, ha conseguito una laurea in Scienze Politiche alla Cattolica di Milano e una laurea magistrale in Marketing, Consumi e Distribuzione Commerciale presso lo Iulm di Milano.